COLORI d'AUTUNNO a Sant'Andrea di Conza

il programma è in via di definizione; è possibile partecipare ai convegni con proprie relazioni;  si prevede la continuazione da febbraio a maggio 2011 con eventi in fase di preparazione.
la comunità provvisoria è naturalmente protagonista delle giornate santandreane; una sorta di cairano 7x ma dilatata nel tempo lungo dell’inverno appenninico.
Ogni suggerimento comunitario è ben accetto. grazie

(c’è tanto da lavorare, domattina -domenica 10 ottobre 2010 alle 10- saremo ad appendere i quadri della mostra che aprirà il 16; poi andremo ad Orsara di Puglia con Antonio Vespucci; convegno su cucina, prodotti e territorio all’azienda di Peppe Zullo e colazione; nel pomeriggio si va alla Masseria Paglicci a San Marco in Lamis)

chi può in generale dare una mano nell’organizzazione di COLORI d’AUTUNNO a Sant’Andrea di Conza è il benvenuto !

Come riportato nei manifesti : “Le manifestazioni non beneficiano di contributi economici pubblici né partitici; si realizzano grazie all’autotassazione degli amministratori comunali e al contributo di : “ANDREONE MARBLES” -azienda locale-

PROGRAMMA  : http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/colori-dautunno-a-santandrea-di-conza/

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bozza locandina

Informazioni su A_ve

verderosa studio www.verderosa.it + http://piccolipaesi.wordpress.com
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17 risposte a COLORI d'AUTUNNO a Sant'Andrea di Conza

  1. Arminio ha detto:

    SANT’ANDREA è SICURAMENTE UNO DEI PAESI IRPINI DALLA GRANA CIVILE PIù CONSISTENTE.
    e poi ci sono un sacco di persone colte. se dovessi salvare dal diluvio tre paesi irpini
    sicuramente sant’andrea sarebbe tra questi.
    indovinate gli altri due….

  2. paolo ha detto:

    … io salverei Quindici …

  3. Michele Citoni ha detto:

    Zungoli e Bisaccia, la butto lì.

  4. sergio gioia ha detto:

    tu vuoi dire zungoli e cairano

  5. Salvatore D'Angelo ha detto:

    Caro Angelo, nel programma di Sabato 30.10.2010 “FABBRICHE-Archeologie industriali e nuovi usi”, suggerirei di contattare Salvatore Di Vilio, che nel 2004 ha realizzato una splendida mostra fotografica, portata in giro per l’Italia anche negli anni successivi, dal titolo “FABBRICHE-ELEMENTI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE”, che raccoglie sue foto ai tanti siti industriali dismessi sul nostro territorio (agro campano), una vera e propria mappa per capire cosa è stato e cosa è diventato il nostro habitat. Calzerebbe proprio a pennello per la giornata. Un potente stimolo alla discussione sull’”occhio paesologico” nel programmare o nel proporre ogni e qualsiasi riuso di quei siti.

  6. Salvatore D'Angelo ha detto:

    (metto qui questi due commenti, che si leggono all’interno del programma)

    La risposta di Angelo Verderosa :

    si, ottima idea
    anticipa tu con una telefonata a salvatore e fammi avere il suo numero; potremmo proiettare o esporre le sue foto.
    – – –
    il programma è in via di definizione; è possibile partecipare ai convegni con proprie relazioni; il programma prevede la continuazione da febbraio a maggio 2011 con eventi in fase di preparazione.
    la comunità provvisoria è protagonista delle giornate sant’andreane; una sorta di cairano 7x ma dilatata nel tempo lungo dell’inverno appenninico.
    Ogni suggerimento comunitario è ben accetto. grazie
    (ovviamente c’è tanto da lavorare, domattina andiamo con agostino ad appendere i quadri della mostra che aprirà il 16; poi andremo ad Orsara di Puglia con Antonio vespucci; chi può in generale dare una mano nell’organizzazione è il benvenuto)

  7. verderosa ha detto:

    Nei primi incontri di ottobre e novembre ci sarà la presenza -tra altri relatori- di Franco Arminio, Michele Fumagallo, Vito De Nicola, Gianni Marino, Antonio Vespucci, Agostino Della Gatta;
    Sabato 30 ottobre ci sarà -spero- una mostra di Salvatore Di Vilio …

    La Comunità Provvisoria si ritroverà a Sant’Andrea con spirito leggero e fattivo; incontreremo le scuole, faremo i convegni e faremo il ‘parco’; il programma continuerà da febbraio 2011 e spero che
    Luca Battista, Elda Martino, Alfonso Nannariello, Dario Bavaro, Enzo Maddaloni, Antonio Luongo, Gianni Fiorentino, Stefano Ventura, Maria Teresa Iarrobino, Sergio Gioia, Michele Ciasullo, Luciana Cerreta, Pietro Brundu, Michele Minieri, Luigi Salzarulo, Roberta Gimigliano, Salvatore Salvatore, Antonio Morgante, Luigi Di Guglielmo, Mauro Orlando, Paolo Saggese, Enzo Luongo, Rocco Quagliariello, Basilio Muto, Ursula Iannone, Federico Iadarola, David Ardito, Anna Ebreo, Ester Marino, Vittorio Iannino, Salvatore D’Angelo, Mario Festa e il gruppo +aSud, Gaetano Calabrese, Antonio Lapenna, Enzo Tenore, Giovanni Ventre, Mario Perrotta, Michele Sisto, Michele Citoni, Gianni Panzetta, Paolo Bruschi, Enzo e Virginio Tenore, Michele Di Martino e tutti i comunitari vicini e lontani prendano iniziative per proporre e partecipare con autonomia comunitaria.

  8. luca b. ha detto:

    Che significa autonomia comunitaria ?

    Posso partecipare in collaborazione e con la Comunità provvisoria, una azione proposta da Amici della TErra o da In Loco Motivi , ad esempio ?

    L’esperienza di Cairano 7x , rispetto all’autonomia ed alla presenza propositiva e partecipativa di ulteriori singoli gruppi , non sempre ha creato presupposti di serenità.
    In Irpinia come dice Franco Arminio, si è sempre pronti a immaginare e a sottolineare – anche in occasioni pubbliche – egocentrismi e sopraffazioni, e difficilmente ad esercitare l’esercizio del semplice appoggio e sostegno anche solo morale alle iniziative che pure provengono da persone, luoghi sociali, vicini all’azione ed all’impegno profuso nella comunità provvisoria.

    Inoltre credo che Colori d’autunno ha una sua forza e significato in relazione ai temi ed alla diversità delle proposte. Io tenterei di sottolineare invece sempre la importanza per la comunità provvisoria di un evento fondativo come Cairano 7x.

    Anzi, suggerirei tra i loghi sul cartellone di Colori di Autunno, di aggiungere pure quello di Cairano 7x.

    Saluti. a presto.

    Luca b.

  9. verderosa ha detto:

    Si, è auspicabile una partecipazione di proposte ampia, significativa, col giusto respiro di comunicazione per ogni evento e la giusta attenzione a chi vi partecipa, come ospite e come pubblico.

    Sant’Andrea è un luogo in cui rilanciare l’impegno di coloro che ancora credono nella cultura e nella bellezza come fattori di crescita e di aggregazione sociale. C’è un orologio fermo al 1979, anno in cui i ragazzi dell’epoca misero insieme 4 paesi portandovi una serie di eventi culturali di levatura internazionale.

    I temi fondativi degli incontri sono quelli dell’abitabilità dei paesi interni e della risorsa ‘terra’, ultima occasione di sviluppo ancora sostenibile per un territorio ormai ai margini della vivibilità.

    C’è un gruppo di lavoro costituito da ragazzi del posto, a cui partecipano attivamente i giovani amministratori; ci sono i sindaci del circondario e ci sono molti ex-giovani; ci sono le scuole, soprattutto.

    Caro Luca, puoi proporre quello che ti sta a cuore evitando però – se possibile- azioni ‘siglate’. Bisogna far crescere le occasioni di incontro, sentirle proprie in loco; dobbiamo evitare di esportare eventi preconfezionati come successo altrove.

    Insomma deve essere un lavoro comunitario dove per comunità si intende un gruppo di persone ampio, locale e visionario con l’obiettivo di realizzare infine un ‘fatto’. Forse il Parco, forse una ‘guida’ all’irpinia. Partendo dall’incontro, dalle relazioni, dalla discussione. Sant’Andrea è anche un messaggio per coloro che pensano che qui, nei piccoli paesi dell’entroterra, d’inverno non si fa mai niente. E’ un invito ai ragazzi a raggiungere un paese, un sabato pomeriggio, anzichè andare al ‘Campania’.

    Le occasioni d’incontro, pensiamo già a quelle ‘febbraio-maggio 2011’ non dovranno essere eventi consumati in giornata… Ci incontreremo per pensarli, per costruirli e anche per lasciarne ‘traccia’ (usando un termine che ti è stato a lungo a cuore).

    Loghi, ce ne sarà uno solo; gli altri compariranno come ‘testo’; ho aggiunto cairano 7x a fianco della C.P..

    Luca grazie per aver messo un commento; a presto.

  10. enzlu ha detto:

    Contate pure su quel che resta delle mie forze, ma tenterò di farvi arrivare ‘in tutto il mondo’. Promesso. Ma pensate in grande. Solo in grande, perché le miserie restino un ricordo lontano e perché se no non mi diverto!

    Enzlu

  11. verderosa ha detto:

    grazie professore e spero ancora amico Enzo
    in grande, dal nostro piccolo
    possibilmente senza piccolezze
    a sant’andrea

  12. mercuzio ha detto:

    sarà la lontananza e l’insidiosa nostalgia
    sarà l’offensivo ‘celodurismo celtico-padano’
    saranno alcune parole appesantite
    che invadono il nostro Blog
    oggi sono triste di una tristezza
    che non promette buone cose per noi…..
    e in questi casi chiedo aiuto ai miei amici cantautori…

  13. agostino ha detto:

    Caro Mauro, non c’è da essere tristi.
    E’ pur vero che in questo periodo è meglio l’Irpinia e Castellammare al posto del bresciano 🙂
    Ma c’è tempo…….
    tempo per averti presto tra noi e auspicandoci la tua presenza in qualche giornata del ricco programma in allestimento.
    A presto
    Un abbraccio a te e Edda.

  14. mercuzio ha detto:

    NESSUN MAGGIOR DOLORE, CHE RICORDARSI DEL TEMPO FELICE NELLA MISERIA (Dante Alighieri)
    caro agostino
    anche se non sembra io vivo molto di emozioni e di percezione.La razionalità spesso è stata il tentativo di limitare questa mia sensibilità molto ‘meridionale’ ad evitare che diventasse ossessiva e compulsiva e in concreto mi rifugiavo nell’esigenza di ‘amicizia’…..ed è proprio in nome di questo che mi sono ripromesso nella mia vita di espriemere sempre e comunque i miei senimenti ed anche le mie opinioni ed idee.Amche nella esperienza nella Comunità provviosria voglio non rinunciare a questo ‘senso morale’ anche a costo di riconoscere di sbagliare …….anzi prorio per questo.
    E allora mi si può vietare di ‘sentire o percepire’ dissonanze non composte,incomprensioni non chiarite, equivoci subiti …..e quant’altro?

    Anime salve….i volti della Comunità provvisoria

  15. Nanosecondo ha detto:

    È un periodo di transizione abbastanza “duro”, l’estate è ormai finita e il duro inverno ci da già i suoi segnali “nuvolosi”.

    Vedo che c’è aria di preoccupazioni in giro per la crisi che incombe; tante “scosse di assestamento” ci sono state anche qui; ma vi chiedo di stare sempre in compagnia di Entusiamo, che poverino se rimane a casa si deprime, e poi ci sono li sulle vostre montagne gli Onci Onci, e c’è pure Filippa la pecora, c’è Pasta e Fagioli, che vengono spesso a cambiar aria….e ricordatevi sempre che Banana prima si sbuccia e poi si mangia, poi si può fare anche cacca sui prati ma vi prego di non vomitare. E, c’è anche il piccolo Pipistrello che svulazzà qua e là, insomma tutto quello che ci ha sempre dato la forza di non smettere di credere nel nostro sogno!

    Oggi vi voglio fare un regalo… è una favola… la favola che racconta come sono nati i sogni tanti, tanti, tanti, tanti, tanti e tantissimi anni fa, la leggete di seguito, me l’ha spedita una nostra clown, poi l’avevo preparata ma me l’ero persa … come si perdono tanti sogni ….nel cassetto della scrivania.

    Ho tenuto pure Pc con il virus del raffreddore … non lo capisco a volte, è peggio del Gatto di mia zia mi fa sfuggire il Topo dalle mani con i suoi starnuti e non riesco più scrivere dal dolore…..ma c’è tempo, però anche se piove.

    Vi abbraccio forte, con la speranza di vederci presto tutti assieme appassionatamente…come romeo e giulietta, mmm forse come romeo e giulietta proprio no, insomma non ne considerate la tragica fine! uaooo

    …E FU COSì CHE NACQUERO GLI ONEIROS… I SOGNI….

    L’Olimpo era in subbuglio: Le dee del Fato avevano interrotto il proprio lavoro e sulla Terra il tempo si era fermato. Cloto, che tesseva lo stame della vita, e Atropo (la più anziana delle tre), che aveva il compito di reciderlo nel momento prefissato, guardavano preoccupate la sorella Lachesi che, anziché attendere alle proprie occupazioni, ovvero distribuire a ciascuno la giusta Sorte, si torceva le mani con lo sguardo perso nel vuoto. Il problema era davvero di quelli grossi; infatti Atropo, al momento di recidere il filo della vita di un omino che abitava tutto solo nei boschi, si era resa conto che in realtà il poveretto non aveva mai realmente vissuto. Semplicemente, al momento della sua nascita, distratta da quello sfacciato di Eros che le svolazzava intorno con le sue alucce dorate, Lachesi aveva dimenticato di assegnargli il suo Destino.

    Ed ora, per riparare, non era rimasto che lo spazio di una notte. Gli dei erano tutti li che si guardavano l’un l’altro senza sapere come risolvere il problema (tranne Eros che aveva preferito tenersi a prudente distanza), quando si fece avanti Thànatos (la Morte) che, con il faccino innocente di fanciullo e i suoi riccioli d’oro, propose con la freddezza che gli era consueta di occuparsene subito e personalmente. Lachesi, al sentirlo, emise un gemito di disapprovazione e Thànatos si allontanò offeso ed imbronciato.

    Spes (la Speranza) mormorava parole di conforto, mentre Zeus accigliato, misurava il salone a grandi passi, non lasciando presagire nulla di buono.
    A quel punto Hypnos, il dio del Sonno, che si era tenuto in disparte guardando corrucciato e pensieroso la scena, decise di intervenire con una proposta che, date le circostanze, sembrò a tutti la soluzione migliore.

    Poiché le regole dell’Universo non consentivano ad un essere mortale di vivere più di una vita nell’arco di una sola esistenza, l’omino del bosco, immerso in un sonno intessuto con trama sottile , avrebbe vissuto nello spazio di una notte quella vita a cui aveva diritto e che gli era stata negata.

    E fu così che nacquero gli Oneiros, i Sogni, tessuti con l’argento delle stelle, con perle di lacrime e di rimpianto e cristalli di desiderio.

    Essi, bellissimi ed evanescenti, presero dimora nel Palazzo del Silenzio, sul fiume dell’Oblio e da allora, ogni notte, fanno visita agli uomini consentendo loro di viaggiare in una dimensione irreale senza limiti di spazio e di tempo, dove è possibile realizzare desideri inconfessabili e vivere non una, ma mille vite diverse.

    Oppure, chissà!? Forse questa è soltanto una favola e le cose sono andate in tutt’altra maniera…

    p. s. …oppure chissà, si può sognare anche di giorno, ad occhi aperti…come sappiamo fare noi!

    vi voglio un sacco di bene, Nanos

    OPS…DIMENTICAVO DI SVELARVI IL MIO SOGNO:

    Fare un laboratorio clown a fine Gennaio a tutti i COMUNITARI PROVVISORI …sai che sbellicamento di risate! famme sape che ne pensate Angioletti miei….

  16. Nanosecondo ha detto:

    si puo ….si più felici di cosi si puo’:…

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