parco Irpinia d'Oriente

_di angelo verderosa _    Qualche mese fa (aprile 2008), prima sul blog, poi in un affollatissimo incontro a Sant’Andrea di Conza, lanciammo l’idea di creare un parco naturale dell’Irpinia d’Oriente. L’idea fu prontamente ripresa dal consigliere regionale Angelo Giusto che pochi giorni dopo depositò in Regione una proposta di legge per l’istituzione del parco. Noi pensiamo che è venuto il tempo di reclamare con forza che la proposta di legge venga esaminata e approvata. Noi non chiediamo la creazione di un ente inutile. Chiediamo di dare una prima veste giuridica a una creatura che è già nata e sta muovendo i primi passi.

Il nostro è il parco del silenzio e della luce, del pane e della poesia. Il nostro paesaggio è un lenzuolo in cui spuntano i ricami dei paesi. Siamo convinti che questo è il tempo di dare ai nostri paesi una cornice che ne valorizzi la bellezza, ma anche le possibilità di trovare nuove opportunità di lavoro. Abbiamo alle spalle decenni di errori che molto hanno compromesso questi luoghi e hanno costretto tante persone a lasciarli. Ma adesso vogliamo aprire un’altra pagina. La regione non deve farci un favore, non deve elargire elemosine. Noi chiediamo di poter appoggiare nei nostri territori non una discarica, ma un nuovo modo di concepire la vita e la società (franco arminio )

alla giornata delle “ARTI per il FORMICOSO”, 7 settembre 2008 nel Castello di Sant’Angelo, come Comunità Provvisoria,  abbiamo continuato a portare attenzione sull’idea del PARCO dell’IRPINIA d’ORIENTE; ogni contributo è opportuno e gradito per veicolare meglio le idee nuove a favore di questo territorio.

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alcuni ‘post’ sul Parco

21 aprile 2008, si lancia l’idea :

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/04/21/non-vogliamo-una-discarica-vogliamo-il-parco-regionale-dellirpinia-doriente/

 

23 aprile 2008, la prima proposta per il PARCO e le prime adesioni sul Blog:

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/04/23/parco-regionale-dellirpinia-doriente-prima-uscita-domenica-4-maggio-a-sandrea/

 

11 maggio 2008, definite le linee principali in una relazione tecnica consegnata in regione; puoi scaricare il documento (testi e foto) :

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/05/11/parco-dellirpinia-doriente-relazione-illustrativa/http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/05/27/cp-escursione-del-24-maggio-2008/

 

24 maggio 2008, una prima giornata dedicata all’emozione del Parco :

 

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il manifesto del ‘Parco’

 

 

 

 

 

 

 

I volantini per il Parco

 

3 risposte a parco Irpinia d'Oriente

  1. Elisa Forte / Ottopagine ha detto:

    Proviamo a disincagliare la nave dalla scogliera di apatia nella quale soffertamente è stata condotta. Questo il messaggio edificante e propositivo di “Comunità provvisoria”, che elabora un valido progetto come scudo contro la discarica, ma anche per esortare questa terra a intraprendere nuovi percorsi. Nel corso della manifestazione “100 voci per il Formicoso” tenutasi presso il Castello degli Imperiale di Sant’Angelo è stato presentato il progetto elaborato a più mani dal blog, che raccoglie una lettura attenta e peculiare del territorio, una rilevazione della realtà circostante minuziosa e articolata. “Il Parco dell’Irpinia d’Oriente è nato più come una provocazione” aveva dichiarato Angelo Verderosa, uno degli autori del progetto, che ha illustrato alla platea in sala un documentario oculare e intriso di significato. “Chiediamo di dare una prima veste giuridica a una creatura che è già nata e sta muovendo i primi passi. Noi chiediamo di appoggiare nei nostri territori, non una discarica ma un nuovo modo di concepire la vita e la società”. L’area del parco coincide con la propaggine geografica orientale della Campania, un altopiano che si insinua fra la Lucania e la Puglia; oltre a peculiari caratteristiche geografiche, l’area delimitata dal Parco gode di specifiche caratteristiche paesaggistiche, ambientali, storiche, agrituristiche ed energetiche. L’obbiettivo primario del parco è quello di conservare e recuperare il paesaggio rurale dell’Irpinia d’Oriente quale bene collettivo capace di esprimere l’essenza della nostra appartenenza. Altri obbiettivi perseguiti sono l’autosostenibilità energetica, il ciclo dei rifiuti, e la possibilità per la Comunità Montana Alta Irpinia di amministrare e supportare il parco stesso. Le peculiarità ambientali, i siti archeologici, la produzione di grano, di energia eolica, l’attrazione turistica, sono tutti elementi o tessere di un puzzle che Comunità Provvisoria inserisce nell’elaborazione del progetto, sottolineando la miriade di motivazioni per cui la discarica è inaccettabile. La Regione Campania propone una megadiscarica di 2 milioni di metri cubi per rifiuti tossici speciali, nella convinzione che l’unico parametro di riferimento possa essere la bassa densità di popolazione. Comunità provvisoria mette in campo una nuova energia, che sia propaganda di una nuova forma di democrazia, in modo orizzontale, gratuitamente, volontariamente, intorno ad una speranza di salvezza di questa terra d’Irpinia. “L’idea del parco è semplice, priva di vincoli, che promuove i prodotti del territorio” ha continuato Verderosa, “c’è bisogno di ragionare come macro comune. C’è bisogno di metterci insieme per aggregarci e costruire il nostro futuro. Non dimentichiamo che l’Irpinia produce solo il 5% dei rifiuti, e ora non può fare l’ennesimo sacrificio”.

    Elisa Forte
    Ottopagine 11 settembre 2008

  2. giovanni ventre ha detto:

    Il parco deve essere l’inizio di un percorso che porti a salvaguardare l’immenso patrimonio immateriale e materiale di questa parte di Irpinia. Io proporrei di organizzare un incontro con i sindaci e le pro loco dei paesi interessati. Così sapremo chi è politicamente interessato alla cosa e potrebbe darci una grossa mano nell’attuazione dei protocolli e quanto altro. Inoltre tengo a ricordare di non sottovalutatare l’idea che il parco sia anche un un Museo del territorio. Resto in attesa e saluto.

  3. Quando parliamo di Parco (ma non quello eolico ,che e´solo iniziato e non e´stato completato e su cui si sono perse tante opportunita´ per intervenire con la LAND-ART per trasformare il disagio in un vantaggio,perche´no,anche turistico)non dobbiamo guardare solo alla bellezza della natura ma anche a quei sistemi di “depositi di fatiche umana” lasciate nella storia dagli abitanti che lo hanno vissuto, e di cui tante tracce sono ancora evidenti in quest´area. Mi riferisco ,in particolare,ai tratturi ancora leggibili e a quella economia ad essa legata che,ancora oggi ci fa´provare il gusto del Carmascino o del Caciocavallo.Ai sistemi catastali creati con i disboscamenti e le cui tracce sono leggibili nei pressi di Frigento e Bisaccia. Ai segni ancora forti e visibili della via Appia e della Herculea che passavano da queste parti. E potrei continuare.Se voglimo che queste risorse vengano utilizzate non e´necessario il Parco,ma una “cultura del territorio” in genere. Di questo parlero´nel mio laboratorio a CAIRANO e spero che ci possa essere qualche interconnessione con quello di Angelo Verderosa.

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