di Micaela Passalacqua

POTREI FARVI RITORNO / di Micaela Passalacqua, storico, critico d’arte e curatore / Palermo

Si è appena concluso un fine settimana intenso e piacevolmente vissuto; lascio alle mie spalle, con il proposito di ripeterla al più presto, una breve permanenza presso Sant’Andrea di Conza, un caratteristico paese in provincia di Avellino.

Sono stata invitata, in qualità di storico dell’arte, al convegno del 30 ottobre che prevedeva sia la presentazione del libro “Il Cineporto della Film Commission Torino Piemonte” con l’editore Luca Gibello, caporedattore del “Giornale dell’Architettura”, sia una giornata di dibattito sull’urgenza di interventi, di qualità ed efficacia,  sul territorio, presso l’Antica Fornace, esempio di recupero di uno spazio al fine espositivo,  attualmente ospitante la mostra “Armeni”.

L’accoglienza è calorosa e di simpatico impatto:  scopro scorci paesaggistici che meriterebbero lunghi momenti di contemplazioni. Numerose e comode panchine, posizionate in punti strategici, mi invitano..e penso alla difficoltà, raccontatami spesso da artisti paesaggisti , di poter godere di ampie vedute senza brutture che deturpano ed ostacolano la vista. Quì avrebbero modo di spolverare la tavolozza dei vari toni del verde e del marrone e senza dover giocare di fantasia ma soltanto guardandosi intorno. La giornata è ricca di impegni, affretto il passo e, dopo una breve e piacevole passeggiata tra le stradine del luogo, giungo all’Antica Fornace. Vengo accolta da ampi spazi ed immediatamente, per deformazione professionale, penso a quanto si potrebbe sfruttare tutto questo,  anche in altezza per eventi espositivi: immagino ampi velari posti in alto per illuminare omogeneamente un luogo, in vero, già ben illuminato dalla luce naturale che entra lateralmente dalle vetrate. Ritorno a guardare ad altezza uomo e vedo che nonostante ci sia un notevole numero di persone, tra visitatori e scolaresche, il luogo risulta comunque accogliente ed invita a fare il percorso: faccio da guida per un gruppo di giovani studenti tra le tele e sculture di  impatto emotivo e di notevole forza narrativa. Tra colori e note citazioni figurative, è già tempo di accomodarci verso la sala conferenze, attigua ed anch’essa accogliente. Le sedute sono numerose; tante le presenze. Inizia il convegno con puntualità: per l’intera giornata la tabella di marcia verrà rispettata; si susseguono i numerosi interventi di illustri ospiti ed il pubblico partecipa attivamente, con applausi e domande nei vari momenti di dibattito aperto. A fine giornata vengo invitata a fare un breve intervento sulla mia esperienza all’Antica Fornace; temo di non riuscire, in poche parole, a spiegare quanto sia rimasta colpita dall’entusiasmo e dal clima di profonda voglia di valorizzare il proprio territorio, che ho riscontrato in questa comunità che, se pur piccola, ha dato vita ad una macchina di lavoro intenso. Spero di esserci riuscita! Per quanto la giornata sia in fase conclusiva, il pubblico è ancora numeroso e partecipa ancora attivante con lo stesso entusiasmo che poi ritrovo, con piacere, durante la cena, alla quale sono stata invitata: tra buon vino e prelibatezze del luogo, in un clima conviviale, ci si organizza per la mattina seguente. Il tempo vola ed è già tempo di fare ritorno verso Palermo. Penso che le foto scattate non renderanno giustizia alla bellezza dei  paesaggi visti e al calore dei  volti sorridenti  delle persone conosciute. Allora il proposito di tornare si ripresenta ancora più forte. Magari potrei farvi ritorno con un gruppo di artisti paesaggisti perché ritraggano le bellezze del luogo e per esporre all’Antica Fornace….come vedo la deformazione professionale non mi abbandona mai!

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nello specifico della Mostra d’Arte contemporanea Armeni

S. Andrea di Conza presso Antica Fornace

 E’ una mostra che si prefigge un compito importante: guardare alla cultura armena attraverso gli occhi di artisti sia residenti sia in diaspora in varie nazioni, ma che, comunque,  hanno mantenuto vivo il legame con la propria terra.

L’allestimento proposto risulta assolutamente appropriato: exploit di soluzioni efficaci per una corretta lettura di ogni singola opera d’arte, tela o scultura che sia.

L’Antica Fornace, infatti, sembra ben predisposta ad accogliere un flusso di visitatori che, quasi accompagnati, all’interno, dal naturale andamento e struttura delle pareti, potrà godere di ogni opera, nella sua particolarità . Un allestimento, direi quasi, ad ampio respiro: ogni opera, infatti, gode di un proprio spazio; il visitatore ha modo di soffermarsi ed ammirare con tranquillità, cosa che non tutti gli spazi espositivi garantiscono, ma che, a ben pensare, dovrebbe essere prioritario!

Isolata ed al tempo stesso inserita in un continuum espositivo, l’opera trova nella luce ben guidata, ben calibrata, altro motivo di forza: nessun impedimento, dunque, ma solo potenzialità per uno spazio che non solo ospita, dunque, ma valorizza.

4 risposte a di Micaela Passalacqua

  1. agostino ha detto:

    Grazie!!!

  2. Salvatore D'Angelo ha detto:

    Ho partecipato Sabato 30 Novembre ed è stata una bellissima esperienza. Micaela Passalacqua riporta molti spunti condivisibili, ed accende ulteriori sinergie, tipo quella di portare a Sant’Andrea artisti paesaggisti per riprendere ed esporre. Ecco, in concreto, cos’è l'”accensione”, la “sinergia”.
    Per quel che mi riguarda, sto pensando di elaborare un progetto di retrospettiva cinematografica su Ettore Scola , da realizzare a Sant’Andrea, visto che Trevico si ammira proprio di fronte a Sant’Andrea. Spero che intorno a questo progetto,sul quale mi spenderei in modo assolutamente gratuito, si “accendano” diverse sinergie: ragazzi, associazioni, comuni che intendano collaborare.

  3. Salvatore D'Angelo ha detto:

    Segnalo,inoltre, la mostra “FABBRICHE 1982-2004” di Salvatore Di Vilio, lì in esposizione sino al 27 Novembre. Vale proprio la pena andare a vederla.

  4. agostino ha detto:

    e soprattutto grazie per la professionalità che ha messo a nostra disposizione.

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