di Antonio Iannece

OCCORRE FARE SISTEMA ? di Antonio Iannece, architetto, docente del Liceo Artistico di Calitri

E’ il titolo problematico della relazione svolta dall’Architetto Antonio Iannece, docente I.S.A. e Liceo artistico, entro il Convegno sul tema “arte/terra” svolto all’ex Fornace  di Sant’Andrea di Conza (Av), il 23 ottobre 2010.

 E’ stato presentato in tale ambito il territorio posto ad est dell’Alta Irpinia, attraverso  un Tour virtuale immaginato da svolgersi nei Comuni di  Conza della Campania, Sant’Andrea di Conza, Calitri, Aquilonia, Monteverde, Lacedonia, Bisaccia.

La riflessione è stata accompagnata dalla proiezione di  diverse slides che, visivamente, hanno concorso a far meglio inquadrare questa remota porzione di territorio campano, a torto marginalizzata o non adeguatamente sostenuta.

Sono state osservate le sue contraddizioni e sulle sue potenzialità, spesso ancora non ben note.

La valutazione delle possibilità di sviluppo offerte dai Beni Culturali esistenti in Alta Irpinia e in particolare da quelli ubicati in questa zona posta ad est della Campania, a confine con Puglia e Basilicata, è stata preceduta da un esame  relativo alle peculiarita’ del contesto socio culturale ed economico in cui il relatore ha inteso operare l’analisi.

 Ne è scaturito un quadro di problemi e di risorse molto articolato,  riassunto sinteticamente nella diagnosi territoriale che segue, svolta con valutazione swot:

I Punti di debolezza

      Scarsa incisivita’ della politica.

      Carenza di chiare strategie di sviluppo.

      Spreco ripetuto di  cospicue risorse economiche.

      Carenza endemica di servizi.

      Ritardo infrastrutturale e telematico .

      Inquinamento visivo lieve, ma diffuso.

      Incongruenze architettoniche.

      Rischio sismico e idrogeologico.

      Invecchiamento della popolazione.

      Campanilismi e provincialismi.

      Depauperamento demografico.

      Incidenza maggiore che in altre zone d’ Italia dei costi della vita.

      Dinamismo economico privato insufficiente a compensare i ritardi.

I Punti di forza

      Paesaggio e natura ancora incontaminati.

      Ritmi di vita pacati e tempo disponibile per riflessioni.

      Silenzio.

      Clima variabile ma temperato.

      Cibi buoni e cucina semplice.

      Ricchezza di acque minerali.

      Luoghi abitati tipici e ben stratificati

      Persistenza di antiche abitudini e tradizioni sane.

      Persone disponibili ed accoglienti.

      Semplicita’ di usi e di costumi.

      Coesione familiare e sociale.

      Assenza di criminalita’ organizzata.

      Tenacia nell’azione di contrasto allo status di disagio atavico.

Accanto ai punti di forza sopra evidenziati è stato messo in rilievo, summa capita, il ricco patrimonio di  “Beni culturali” esistenti, con i tanti utili fattori storico-culturali, elementi certamente  positivi e disponibili per l’auspicato sistema da realizzare:

      L’URBANISTICA. La storia e la forma avvolgente dei sette centri antichi esaminati dall’alto con l’ausilio di Google Earth è stata affiancata dal segno assolutamente più moderno dei quattro paesi ricostruiti a seguito dei sismi che li hanno interessati nel 1930 e nel 1980 (Conza della Campania, Bisaccia, Calitri, Aquilonia).

      L’ARCHITETTURA.  Anche le strutture architettoniche più antiche ivi rilevate sono state affiancate e confrontate dalle forme singolari di nuovi episodi di architettura contemporanea.

      I MUSEI. A partire da quello di  Bisaccia: Il Museo civico archeologico, con i resti della cosiddetta Principessa di Bisaccia, si è passati a quelli di Lacedonia: il Museo diocesano ricco di antiche stele funerarie ed epigrafi latine;  di Aquilonia: il Museo etnografico della civiltà  contadina con oltre 10000 reperti;.di Calitri: il Museo della ceramica, l’Esposizione dei manufatti artistici dell’Isa, la Gypsotheca dell’Isa, con 40 ben calchi catalogati ed allestiti in modo moderno negli spazi scolastici dell’Istituto, il Museo dei paramenti sacri, allestito nella chiesa dell’Immacolata; di Sant’Andrea di Conza: proprio l’ex Fornace, in cui si è svolto il convegno classificato come luogo polifunzionale elettivo per essere adibito, come si è fatto, a sito per esposizioni estemporanee di opere di artisti contemporanei.

      I SITI ARCHEOLOGICI.  A Conza della Campania. i ruderi di epoca romana. Ad  Aquilonia: le rovine d’impronta medievale di Carbonara.

      LE ARTI VISIVE. Anch’esse risultano ben espresse dalla variegata produzione di numerosi operatori privati, di molti artisti, discreti e non noti, di studenti e professori dell’Istituto Statale d’Arte di Calitri.

      L’ARTIGIANATO. Tipico e non di rado di pregio, relativo al campo della ceramica, del ferro battuto e del legno è tutto da sostenere e valorizzare.

Circa l’ ambiente esso è rimasto sostanzialmente incontaminato con un ulteriore fattore positivo.

      IL PAESAGGIO. Ancora tipico, suggestivo, variegato ed affascinante, benché sia stato disturbato da superfetazioni infrastrutturali invasive quali: i tanti fili elettrici e telefonici, le numerose pale eoliche, le cave di materiali lapidei, gli opifici obsoleti, dimessi o non recuperati.

E’ stato rimarcato che una maggiore importanza è da rivolgere alle istituzioni scolastiche attive sul territorio.

      LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, non sono meno strategiche in un sistema integrato che funzioni bene. A livello di Istituti superiori si contano in zona ben otto indirizzi differenti: a Calitri l’Itc, il liceo scientifico, il liceo artistico ad indirizzo design, l’Isa con sezione ceramica e arredamento; a Lacedonia  il liceo classico, il liceo di scienza della formazione e l’Ipsia con ramo elettrico e chimico; a Bisaccia l’Itis  elettrotecnico. Scuole che non sempre vengono coinvolte nei processi socio-econimici che riguardano il territorio.

 Si è detto anche della capacità ricettiva esistente. 

      LA RICETTIVITA’, è cresciuta rispetto al passato ed è risultata abbastanza ben distribuita e più diffusa sul territorio, con offerte alberghiere qualificate e diversificate che vanno dai B&B, alle case vacanza, agli agriturismi, agli alberghi a 3 e a 4 stelle.

Dunque un’armatura infrastrutturale ricca ed articolata sul territorio esaminato, su cui sarà assolutamente necessario puntare a fare sistema.

         Tali risorse però non risultano ancora ben connesse o non sono adeguatamente integrate, pertanto non riescono ad assurgere ad effettivo organismo socio-economico-produttivo.

         Un bisogno di cui gli abitanti, e soprattutto gli operatori culturali della zona, sentono ormai  inderogabile la necessità.

Una risposta a di Antonio Iannece

  1. agostino ha detto:

    Grazie ad Antonio per il suo intervento, sperando di proseguire in altre iniziative territoriali.

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